Cos'è il Congressional Oversight Panel (COP)?
Il Programma per il salvataggio degli attivi in difficoltà (TARP) da $700 miliardi è stato attuato sotto la supervisione del Congressional Oversight Panel istituito dal Congresso. Il panel aveva l'autorità di esaminare le azioni del Dipartimento del Tesoro mirate a stabilizzare l'economia durante la crisi finanziaria del 2007-2008. Secondo il rapporto finale del panel, il TARP ha avuto un impatto negativo sui mercati in quanto ha rafforzato l'idea che le grandi istituzioni finanziarie fossero immuni dal fallimento.
Fondamenti
Nato nel 2008 per monitorare l'attuazione del Programma per il salvataggio degli attivi in difficoltà da $700 miliardi durante la crisi finanziaria 2007-2008, il Congressional Oversight Panel è emerso come un organismo di supervisione cruciale. Incaricato dal Congresso, il COP ha tenuto audizioni, analizzato dati e prodotto rapporti approfonditi sulle azioni intraprese dal Dipartimento del Tesoro statunitense e dalle istituzioni finanziarie nei loro sforzi per stabilizzare l'economia.
Il Congressional Oversight Panel (COP) e il suo ruolo nella risposta alla crisi finanziaria
Nel mezzo della crisi finanziaria, il Congresso intervenne concedendo al Dipartimento del Tesoro l'autorità di utilizzare $700 miliardi tramite il Programma per il salvataggio degli attivi in difficoltà (TARP) per stabilizzare l'economia. All'interno del Dipartimento del Tesoro fu istituito l'Ufficio di Stabilizzazione per attuare il TARP, parallelamente alla formazione del Congressional Oversight Panel incaricato di monitorare queste iniziative.
Le responsabilità del COP includevano la supervisione delle azioni del Tesoro, la valutazione dell'impatto delle spese sulla stabilizzazione economica, la verifica della trasparenza dei mercati, il controllo dell'efficacia delle misure di mitigazione delle esecuzioni immobiliari e l'accertamento dell'aderenza del Tesoro agli interessi pubblici.
È importante notare che il COP non fu l'unico organismo di controllo a esaminare le spese del TARP; operò insieme allo Special Inspector General for TARP e al Government Accountability Office in questo fondamentale processo di monitoraggio.
Rapporto finale del panel: impatto del TARP e preoccupazioni per le distorsioni dei mercati
Il 3 aprile 2011 le operazioni del panel cessarono, come previsto dalla legge. L'ultimo rapporto, datato 16 marzo 2011, approfondì le iniziative del governo per il recupero dalla crisi finanziaria e per il ristabilimento dell'ordine e della liquidità nei mercati del credito e del debito.
Inizialmente concepito come un programma da $700 miliardi mirato ad aumentare la liquidità dei mercati ipotecari secondari tramite l'acquisto di titoli garantiti da mutui illiquidi, il TARP subì modifiche che permisero al governo di acquistare partecipazioni azionarie in banche e altre istituzioni finanziarie.
Durante la creazione del TARP, l'allora presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, aveva avvertito di una potenziale catastrofe paragonabile o superiore alla Grande Depressione. Il TARP si rivelò determinante per stabilizzare i mercati in periodi turbolenti. Tuttavia, il rapporto evidenziò preoccupazioni sul suo impatto, in particolare perché rafforzò l'idea che le grandi istituzioni finanziarie fossero 'troppo grandi per fallire', creando un rischio morale.
Il rapporto sottolineò la mancanza di trasparenza quando il Tesoro erogò miliardi a queste istituzioni senza richiedere la divulgazione dell'uso dei fondi, lasciando il pubblico all'oscuro sull'effettivo impiego delle loro risorse. Tale opacità suscitò notevoli preoccupazioni.
In definitiva, sebbene il TARP abbia funzionato come un importante supporto di emergenza, il rapporto invitava alla prudenza, sottolineando la necessità di affrontare le potenziali conseguenze delle distorsioni di mercato e dei rischi morali per prevenire future crisi e salvataggi.
Conclusione
Il Congressional Oversight Panel ha monitorato l'attuazione del TARP da $700 miliardi durante la crisi finanziaria 2007-2008. Il loro rapporto finale sollevò preoccupazioni sull'impatto del TARP, rafforzando l'idea delle istituzioni 'troppo grandi per fallire' e la necessità di trasparenza e prudenza per prevenire future crisi.