Crescita economica della Thailandia: da paese a reddito medio-alto
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Crescita economica della Thailandia: da paese a reddito medio-alto

Ellie Montgomery · 25 settembre 2025 · 4m ·

La Thailandia, un tempo un paese a basso reddito negli anni '80, ha vissuto una significativa crescita economica. Ha raggiunto lo status di "reddito medio-alto" nel 2011. Tuttavia, fattori come l'instabilità politica, i disastri ambientali e le bolle speculative hanno determinato volatilità economica. L'economia thailandese dipende fortemente dalle esportazioni, rendendola vulnerabile alle condizioni economiche globali.

Nozioni di base

La Thailandia ha compiuto una notevole trasformazione del suo status economico, passando da una nazione a basso reddito negli anni '80 a un paese classificato come "reddito medio-alto" dalla Banca Mondiale nel 2011. Questo percorso è stato segnato da periodi di rapida crescita, battute d'arresto e sforzi continui per raggiungere lo status di paese ad alto reddito, affrontando al contempo disuguaglianze e questioni ambientali.

Crescita economica e battute d'arresto

Dal 1960 al 1996 l'economia thailandese ha registrato una crescita impressionante, con un tasso annuo medio del 7,5%. Tuttavia, questa traiettoria di crescita fu interrotta dalla crisi finanziaria asiatica del 1997-98. Sebbene la nazione si riprese da quella crisi, subì un altro forte colpo dalla crisi finanziaria globale del 2007-08, che portò a un rallentamento.

"Thailand 4.0": una visione per il futuro

Nel 2016 il governo thailandese ha introdotto la strategia "Thailand 4.0", un'iniziativa volta a trasformare l'economia attraverso investimenti nella manifattura ad alta tecnologia e nei servizi. Questa iniziativa mira a elevare la Thailandia a paese ad alto reddito, ridurre la disuguaglianza dei redditi e promuovere una crescita sostenibile.

Fattori che contribuiscono alla volatilità

Diversi fattori interni e internazionali hanno contribuito alla volatilità economica della Thailandia:

Instabilità politica

La Thailandia ha una storia di instabilità politica, comprensiva di numerosi colpi di stato militari. L'ultimo colpo di stato risale al 2014, che ha interrotto il governo civile e ha influenzato la fiducia degli operatori economici.

Disastri ambientali

Essendo una nazione costiera, la Thailandia ha affrontato inondazioni devastanti, con un evento particolarmente distruttivo nel 2011 che causò perdite economiche stimate in $46 miliardi.

Bolle speculative

Come molti paesi in via di sviluppo, la Thailandia ha dovuto affrontare bolle nel settore immobiliare: la bolla alla fine degli anni '90 portò a una grave recessione quando il baht fu svalutato nel 1997. Preoccupazioni sui livelli dei prezzi immobiliari riemersero nel 2019, sebbene i prezzi delle abitazioni abbiano iniziato a stabilizzarsi nel 2020.

Condizioni economiche globali

Le sorti economiche della Thailandia sono influenzate dalle condizioni economiche globali. Eventi come il crollo delle dotcom, le conseguenze degli attentati dell'11 settembre e la crisi finanziaria del 2007-08 hanno tutti impattato la crescita nazionale.

Struttura economica

L'economia thailandese è strutturata attorno a tre settori chiave:

Agricoltura

L'agricoltura ha svolto un ruolo fondamentale nella trasformazione economica del paese, con due fasi distinte. La prima fase, dagli anni '60 agli anni '80, fu caratterizzata dall'uso della manodopera e della terra, impiegando una quota significativa della forza lavoro. La seconda fase vide un aumento della produttività agricola attraverso la meccanizzazione e l'accesso al credito formale, nonostante uno spostamento della manodopera verso le aree urbane. Il contributo dell'agricoltura al PIL è sceso a circa il 6% nel 2022, pur impiegando ancora circa il 31% della forza lavoro.

Industria

Il settore industriale, che comprende manifattura, estrazione, costruzioni ed energia, ha contribuito per circa il 35% del PIL nel 2021. La crescita del manifatturiero si è evoluta tramite strategie di sostituzione delle importazioni negli anni '60-'80 e politiche orientate all'export dal 1986 in poi.

Settore dei servizi

Il settore dei servizi è un contributore significativo al PIL thailandese, rappresentando circa il 56% e impiegando all'incirca il 46% della forza lavoro. Componenti chiave includono trasporti, commercio all'ingrosso e al dettaglio e attività legate al turismo.

Dipendenza dalle esportazioni

L'economia thailandese dipende fortemente dalle esportazioni, che costituivano circa il 58% del PIL nel 2021. Questa forte dipendenza dai mercati esteri espone la Thailandia alle fluttuazioni economiche globali e ai cambiamenti dei tassi di cambio. Le principali destinazioni delle esportazioni includono Cina, Giappone, Stati Uniti, Hong Kong e Vietnam, con prodotti come componenti per macchine d'ufficio, oro, automobili, gomma e prodotti alimentari tra le esportazioni di rilievo.

Conclusione

L'economia della Thailandia riflette un mix di un settore agricolo solido, un settore manifatturiero ben sviluppato e un settore dei servizi stabile. Sebbene l'agricoltura abbia perso il ruolo predominante, resta un importante datore di lavoro e contribuisce significativamente alle esportazioni, che continuano a trainare il motore economico nazionale. Il percorso della Thailandia da paese a basso reddito a paese a "reddito medio-alto" esemplifica il potenziale di crescita e trasformazione economica nei paesi in via di sviluppo.

Gross Domestic Product (GDP)
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